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Ha tenuto impegnati prima i vigili del fuoco e poi i volontari della protezione civile per tutta la mattinata, il vasto incendio divampato sul litorale di Capoportiere, nell’area delle terme di Fogliano a ridosso del villaggio Stella Maris. Ci sono volute diverse ore per domare le fiamme, con tanto di elicotteri impegnati a fare da spola con il vicino bacino del lago di Fogliano ed i disagi per il traffico di auto dirette al mare. L’atto conclusivo di una stagione tutta da dimenticare. La colonna di fumo che si è alzata ieri sul litorale, avvistato anche dalle colline, ha sferzato il cielo del capoluogo pontino invaso, per l’ennesima volta nelle ultime settimane, dall’odore acre della fuligine. Un danno ambientale notevole per il litorale pontino, estremamente delicato dal punto di vista degli incendi per la presenza di tante aree incolte, ricche di sterpaglie, a ridosso dei canali di bonifica. Una situazione di pericolo per un microclima del tutto simile a quello del vicino parco nazionale del Circeo. Per questo la Guardia Forestale ha presidiato la zona fino al termine delle operazioni di spegnimento. Stando alle testimonianze raccolte dagli agenti delle forze dell’ordine tra residenti e frequentatori del lido, sembra che i primi focolai siano divampati già nella tarda serata di venerdì. Ancora una volta sulle cause che potrebbero aver favorito le fiamme aleggia l’ombra dei piromani. Nella mattinata di ieri, quando il fuoco ha preso il sopravvento, i primi ad intervenire sono stati i vigili del fuoco del comando di Latina. Con grande difficoltà sono riusciti in un primo momento a contenere i danni, nonostante la vastità dell’area e la difficoltà di raggiungere l’epicentro del rogo, troppo lontano dai confini della proprietà. Poi, come spesso accade nel periodo estivo, la lista degli interventi si è gonfiata a dismisura ed i vigili del fuoco hanno dovuto lasciare la zona nelle mani dei volontari dei gruppi di protezione civile. Il punto d’origine dell’incendio, molto probabilmente, è l’area limitrofa alla nuova chiesa della parrocchia Stella Maris, proprio a ridosso del canale Mastropietro. Una zona collegata a via Capraia da una strada sterrata accessibile, purtroppo, a molte persone. Tra le sterpaglie e la macchia mediterranea, negli anni, sono sorte piccole discariche abusive: calcinacci, ma anche cumuli di pneumatici facilmente infiammabili. Proprio in quel punto potrebbe essere scaturito l’incendio, forse appiccato da qualcuno intenzionato a fare un po’ di pulizia. Da lì hanno impiegato poche ore, le fiamme, a prendere il sopravvento. Nella tarda mattinata la situazione è precipitata, complice anche il forte vento che ha alimentato e spinto il fuoco fino al centro della vasta proprietà. In poche ore il rogo si è allargato a macchia d’o li o bruciando tutto al suo passaggio. Gli arbusti non hanno fatto altro che rinvigorire le fiamme e peggiorare una situazione già critica. Con voracità l’incendio ha raggiunto i pozzi delle perforazioni minerarie delle terme mai realizzate a Capoportiere, nei pressi della vecchia chiesa Stella Maris. Una fonte di pericolo per la presenza di idrogeno solforato, altamente infiammabile, che ha chiamato i volontari della protezione civile ad un lungo lavoro di contenimento. Stesso discorso per la fascia frangivento che costeggia via del Lido e le abitazioni del villaggio Stella Maris, lambite dalle fiamme per tutta la mattinata. L’emergenza incendi ha investito tutta la provincia senza particolari distinzioni territoriali ed è destinata ad imperversare finchè le piogge non torneranno a sedare le aree boschive e le sterpaglie più vaste. Un altro intervento impegnativo, per i vigili del fuoco, è stato quello nella pineta a ridosso della centrale nucleare. Ancora una volta i pompieri sono tornati a Borgo Sabotino per scongiurare il peggio.
FONTE: Latina Oggi
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