Per chi ( il 19 ottobre del ’91 ) ha vissuto la terribile tromba d’aria che distrusse - per un diametro di 7 km e allentandosi solo ai piedi Sezze - tutto ciò che trovò sotto la sua furia ( serre, case, barriere frangivento, inclusi i maestosi pini che costeggiavano la bellissima Via Litoranea ), ha il sapore di una Rinascita la realizzazione di questa Fontana semplice nella sua grandiosa purezza. Ha il sapore del riconoscimento della cicatrice che una popolazione di gente abituata a ricominciare, sopportò in silenzio senza altro aiuto che la rateizzazione quinquennale dei contributi SCAU; una popolazione a vocazione rurale che vide annientare strutture, raccolti e bestiame, rispettando comunque le amare decime dovute alle Banche. Vorrei che avesse questo nome la Fontana che questa Amministrazione Comunale ha voluto per Latina: “ 19 ottobre 1991, Acqua e Luci per non dimenticare ”.
Un grazie a chi sa farci guardare al futuro senza dimenticare da dove veniamo.
Firmato: Cristina Rossi