Borgo Piave nacque tra il 1931 e il 1933
Il nome dato al Borgo ricorda l’eroica epopea del Piave, divenuto un fiume sacro all’Italia.
Durante la prima guerra mondiale, sul fronte italiano, il generale Cadorna, dopo la ritirata di Caporetto, vista l'impossibilità di arrestare il nemico al Tagliamento ordinò il ripiegamento al Piave, completato il 9 novembre 1917. Appoggiandosi a questa nuova linea difensiva, che si stendeva verso nord fino al Grappa e all'altopiano di Asiago, le truppe italiane (3a armata) riuscirono ad arginare validamente gli attacchi austro‑tedeschi dando origine alla battaglia d'arresto del Piave. Alcuni reparti avversari riuscirono a passare il fiume a Zenson (12 novembre) e in altri settori, ma furono respinti con gravi perdite e alla fine di dicembre i loro attacchi praticamente cessarono. Nel giugno 1918 gli Imperi centrali, proseguendo nella loro strategia offensiva su tutti i fronti, decisero di lanciare una seconda massiccia offensiva sul Piave. Le forze austro‑ungariche, dopo un violentissimo bombardamento (notte sul 15 giugno 1918), nonostante l'intenso tiro di contropreparazione dell'artiglieria italiana, riuscirono a varcare il fiume in più punti e ad avanzare sul Montello, alla Grava di Papadopoli, costituendo due teste di ponte a San Donà e a Ponte di Piave. Ma la tenace resistenza delle truppe italiane, disperatamente abbarbicate al terreno, fece fallire il tentativo: poco dopo gli Austro-Ungarici furono contrattaccati (19 giugno) e, anche in seguito alla piena del fiume che rese difficili i rifornimenti, vennero costretti a ripiegare (notte sul 23 giugno). Tra il 2 e il 6 luglio l'ala destra della 3a armata occupò la regione tra il Piave vecchio e il Piave nuovo. Nel corso della battaglia, chiamata anche battaglia del Solstizio, gli Austriaci persero 149.000 uomini, gli Italiani 84.600. Nell'ottobre 1918 il settore del Piave fu nuovamente teatro di combattimenti durante la vittoriosa offensiva finale italiana.